Denominazione | Palazzo Gonzaga Acerbi |
Altre denominazioni | |
Tipologia | centri storici |
Comune | Castel Goffredo |
Località | Castel Goffredo |
Indicazioni viabilistiche | Dalla statale Mantova Brescia, all'altezza di Medole imbocca a sinistra la SP 8 in direzione Medole; si prosegue in direzione Castel Goffredo. Raggiunto il centro di Castel Goffredo si procede per piazza Mazzini, dove è situato il palazzo. |
Mappa | |
Georeferenziazione | Est: 1615170, Nord: 5017160, Quota s.l.m: 53 mt |
Diocesi | Mantova |
Descrizione | Nel catasto teresiano si ritrova una mappa della fine del XVIII secolo in cui il palazzo risultava suddiviso in due parti.
La prima, che racchiudeva anche il torrione ancora oggi visibile, e che è caratterizzato dalla fronte più lunga; la seconda era quella che partiva dalla torre dell'orologio, naturalmente con la fronte più corta. Probabilmente il palazzo dei marchesi non aveva la stessa estensione dell'attuale palazzo Acerbi, e che la parte appoggiata alla torre fosse la sede degli uffici del Vicario, che sembravano essere collegati ( ma ancora non si è rilevata una prova al riguardo) con la sala per le torture al pian terreno della torre. L'edificio sembra esser sorto sui resti della Casa del Comune, difesa un tempo dalle antiche mura.
Con Aloisio vengono effettuati i lavori necessari a renderlo adatto a essere la residenza dei Gonzaga, grazie agli accorgimenti da lui osservati durante le campagne militari.
I modiglioni, le caditoie e le finestre a monofora ( poi chiuse e sostituite con quelle che noi oggi ammiriamo), come anche la loggia, richiamano lo stile rinascimentale. I merloni e le bombardiere vengono in un secondo tempo sostituite alla merlatura originale. Purtroppo agli atti non si rileva il nome di nessun architetto. Sempre grazie all'intervento di Aloisio viene realizzato un giardino annesso al palazzo. Il figlio Alfonso arricchisce il palazzo con arazzi, damaschi e camini in pietra viva commissionati ad un artigiano veronese.
All'interno è presente una loggia che poggia su un colonnato in marmo. Per accedere al piano nobile si utilizza una scala dalla volta affrescata.
Riguardo all'esterno, si deve al marchese Aloisio Gonzaga la decorazione con il fregio ad intreccio di amorini e la scritta posta sotto al cornicione "Fortitudo mea, amor populi, potentorum reverentiam". Alune tracce di dipinto si possono ammirare ancora oggi.
Presenti nel palazzo alcuni reperti egizi, portati dal proprietario; gran parte della collezione è conservata a palazzo Te a Mantova. |
Elementi del complesso | Sorge tra la Torre Civica e il Torrazzo. Nella prima metà del XVI secolo il marchese Aloisio Gonzaga diede vita in questo palazzo ad una vivace e brillante corte, frequentata da poeti quali Matteo Bandello e Pietro Aretino, artisti e diplomatici. Pur conservando una struttura rinascimentale, l'edificio si presenta con una facciata settecentesca, voluta dalla famiglia Acerbi, opera del bresciano Gaspare Turbini. L'ingresso (privato) immette sotto la loggia retta da colonne di marmo e dai volti completamente affrescati con splendide grottesche del secolo XVI. La loggia si affaccia sul secolare giardino, ricco di essenze e alberi d'alto fusto. Tra le curiosità sono da segnalare due splendidi roseti, i cui sarmenti furono portati da Alessandria d'Egitto dal Console Giuseppe Acerbi nei primi decenni dell'ottocento. Il Torrazzo (secolo XV) mantiene la forma originaria ed è posto a difesa del palazzo stesso. La sommità a sporgere è sorretta da 'mensole a modiglione' ed è provvista di caditoie e di troniere (per ospitare armi da fuoco). |
Cronologia | 1707: passa nelle mani del governo austriaco 1756: viene acquistato dal comune di Castel Goffredo; durante la guerra di secessione spagnola viene usato come quartier generale. 1776: il comune lo vende al colonnello della guardia e conservatore degli ordini Giacomo Acerbi, che lo restaura e ne modifica la facciata come noi oggi la vediamo |
Materiale e tecniche di costruzione | vari materiali, pietre marmi legno |
Ambito culturale | rinascimento - torrazzo medievale |
Legami storico-culturali | rinascimento- neoclassico (facciata) |
Conservazione | buona conservazione |
Progetti | Il complesso è di proprietà privata. |
Condizione giuridica | proprietà privata |
Bibliografia | Mantova : passeggiando per i 70 comuni alla scoperta di fiumi, laghi, canali, borghi, corti, pievi e campanili dell'antica terra di Virgilio e dei Gonzaga / di Renzo Dall'Ara ; fotografie di Toni Lodigiani Castelgoffredo nella storia / Costante Berselli Da terra aperta a ben intesa fortezza : le mura e le fortificazioni di Castel Goffredo / Mariano Vignoli, Giancarlo Cobelli La corte rurale nel Mantovano / Dino Nicolini ; con un contributo di Carlo Brutti ; fotografie di Dino Nicolini e Carlo Suitner ; rilievi e disegni di Giancarlo Ghizzi Villa Saviola : l'antica Castellata : il nome e il come : storia, cronaca e legenda / Franco Canova, Galeazzo Nosari - C. Berselli, Castel Goffredo nella storia, Castel Goffredo: Cassa rurale e artigiana, stampa 1978 - M. Vignoli, G. Cobelli, Da terra aperta a ben intesa fortezza: le mura e le fortificazioni di Castel Goffredo/ - Città di Castel Goffredo, Mantova Publi Paolini, 2010 |
Sitografia | www.comune.castelgoffredo.mn.it |
Schede correlate | |
Aggiornata al | 10/05/2013 |